LA PORTA SBATTUTA

LEI ERA LA'
SDRAIATA IN QUEL LETTO DI MORTE
ANCORA SFATTO
PALLIDA IN VOLTO

I SUOI OCCHI GONFI DI PIANTO
IN QUEL MISTICO OCEANO DI LACRIME PERDUTE
SUONAVANO UNA DOLCE MELODIA SENZA FINE
E QUELLE GOTE D'ALABASTRO
SI SENTIVANO NUDE

LEI ERA LA' IN QUELLA VESTAGLIA DI SETA NERA
STRAPPATA CON LA VIOLENZA DEI VENT'ANNI ANCORA ACERBI
E CHE LASCIAVA INTRAVEDERE
IL TENERO SENO
CAPELLI ARRUFFATI
MENTRE IL RIMMEL COLAVA A PICCO

IO LA VEDEVO AVVOLTA IN QUELLA SUA PROFONDA
MALINCONIA
... STRINGERE TRA LE FRAGILI MANI SCARNE
L'ULTIMA BOTTIGLIA
PERFIDO DONO
DI UN BACCO BASTARDO

LEI ERA LA' E LA SUA FERVIDA FANTASIA -A PIEDI NUDI-
COME DOLCE BIMBETTA
IN QUEL MARE DI COCCINELLE
VAGAVA NEL RICORDO DI UN AMORE PASSATO
QUANDO FELICE
IN UN CAMPO DI GIRASOLI
UN BACIO GALEOTTO
LE CONSUMAVA A TRADIMENTO
OGNI SUA PIU' SALDA CERTEZZA

MENTRE LUI
L'INFAME PORTANDO LO SGUARDO VERSO IL BASSO
SI ALLONTANAVA DA QUELL'INFERNO
SBATTENDO LA PORTA DIETRO DI SE'!




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