estratto da "DIETRO LA PORTA DELL'ILLUSIONE"


LA SUOCERA SUL TETTO
Artemio Sbroia era un sano contadino della Bassa Bergamasca, sicuramente un gran lavoratore ed un ottimo padre di famiglia.
Ogni mattina la sua sveglia suonava alle quattro e dieci e lui, rispettando il copione di una vita, dopo essersi lavato la faccia con acqua fredda e sapone di marsiglia, correva entusiasta nella stalla di fortuna per mungere –a tempo di valzer- la sua adorata Bianchina…
E quando il rito era stato portato a termine il nostro Sbroia era solito regalare una preghiera e un saluto alla Vergine…per poi cavalcare il suo trattore vecchio modello e andare alla scoperta del suo piccolo mondo, fatto di verde, di sole e di quelle tante certezze che lo rendevano la persona più prevedibile di questo mondo!
Lui, l’Artemio, abitava in un cascinale tanto dozzinale quanto  fatiscente in compagnia della moglie Teresina Villanzoni e delle due figlie…la Mafalda, Maffy per i pochi intimi, … e la Carlina.
Ma un destino crudele aveva voluto che sotto il suo stesso tetto abitasse pure la sciura Bettina Chiappetti, la frizzante madre novantenne della Teresina…E proprio la suocera dell’Artemio quella domenica tre marzo si rese assoluta protagonista di un’insolita barzelletta paesana…
L’Artemio stava dunque tornando a casa sulla sua” limousine” poiché si era fatto all’improvviso buio…e fischiettando, come uno scolaretto, lieto in cuor suo, pregustava quel piatto di riso e rape che lo attendeva fumante sul tavolo della cucina…
Purtroppo i suoi desideri furono turbati proprio sul più bello…quando vide all’ingresso del suo cascinale una folla senza precedenti per quella piccola comunità rurale: giornalisti, il prete e perfino Bepi il becchino!
Ma la cosa più scioccante era la presenza dei carabinieri, della forestale, dei pompieri e di due autoambulanze …mancava l’esercito e tutto era pronto per il peggio!
L’Artemio era sbigottito, fermò la “ Limousine” …pensava ad un furto…l’unica cosa veramente importante per lui era senza ombra di dubbio la sua adorata Bianchina…Poi ebbe un sussulto “Forse che la sciura Bettina l’era stada rapida?”
L’idea che qualcuno l’avesse potuto finalmente liberare di quell’ingombrante “Matrona” lo stuzzicava a tal punto da fargli tornare di nuovo quella pazza voglia di intimità con la Teresina…del resto era ormai da parecchio tempo che non l’aveva più veduta come Dio l’aveva fatta!
…E magari perché no! Ci sarebbe potuto anche scappare il tanto agognato erede maschio..
Ma i sogni di gloria del Casanova della Bassa Bergamasca furono brutalmente infranti dall’arrivo della Maffy.( La Maffy era conosciuta in zona con l’infausto appellativo di “ VESUVIO” a causa di tutti quei grossi crateri che prendevano forma su quel ghigno tozzo ed indelicato.
I suoi diciotto anni erano distribuiti in un metro e cinquanta di altezza per cento chili di grasse frustrazioni…si faceva prima a saltarla piuttosto che a girarle intorno!
Ora era single – come lo Zio Sam insegna- o zitella per i nostalgici del bel parlato…ma fino a tre mesi prima era la devota compagna di Felicino Paoloni il figlio del macellaio…ma una questione di logistica della stessa coppia li aveva separati per sempre…Anche se le malelingue del paese andavano dicendo in giro che il vero motivo di questa débacle era da attribuirsi completamente alla povera Maffy…Sembrerebbe infatti che la sventurata, durante un amorevole valzer a due, avesse – nella foga della passione- compromesso la gabbia toracica del Felicino…)
La ragazza infatti si avvicinò al padre sussurrandogli all’orecchio delle frasi sconvolgenti. L’uomo impallidì all’istante ed alzando lo sguardo basito al cielo borbottò:
“ Ma che t’ho fatto Bettina…perché ce l’hai con me ?…”
Eh sì ! la sciura Chiappetti era la star del giorno…ora si trovava sul tetto della casa in camicia da notte di pizzo nero…cappello da mondina e sciarpa della DEA al collo…al petto stringeva una vecchia valigia di cartone…
Tutto era nato perché quel giorno Mike Bongiorno le aveva dato buca…la sua televendita preferita quella del prosciutto era stata tagliata per dare spazio al faccione sornione dell’impavido Emilio …e lei non ci stava! 
Così sconfitta a malincuore aveva cambiato programma…l’avesse mai fatto! Sul suo schermo apparve lui …il Duce, fulgido nella sua uniforme di gran gala, e lei d’improvviso si era riscoperta giovane e spensierata! E proprio le note di Giovinezza l’avevano indotta a salire su quel tetto in segno di protesta …Nessuno purtroppo era riuscito a farla desistere dal suo folle disegno…neppure il buon  Pozzan della Vita in Diretta…Aveva persino preso parte a quella delicata situazione …tentando di raggiungere la vecchina sul tetto…l’accattivante Don Aristide Mombelli , aitante curato campanaro… 40 anni e non sentirli!…
Ma a metà del suo percorso era stato costretto a rinunciare all’impresa a causa della sequela di ingiurie che l’inerme donnina aveva fatto uscire da quella sua dolce boccuccia non del tutto vergine…
La sciura Bettina era là in quel contesto alquanto grottesco perché a suo dire era stato Benito stesso a chiamarla…lei non doveva fare altro che aspettare quell’aereo tedesco  che l’avrebbe prelevata e condotta sulla via della salvezza…sarebbe giunta in un luogo magico dove si sarebbe potuta ricongiungere con il suo amato Gino …Il Gino per dovere di cronaca non era mai tornato dalla Grecia e nessuno seppe mai più nulla di lui!
L’arzilla vecchietta non aveva per nulla intenzione di scendere da quel tetto…lei era certa in cuor suo che l’aereo sarebbe arrivato….del resto lo aveva anche detto Giorgino che lo sciopero dei voli era stato revocato! E per lei Checco nazionale era istituzione allo stato puro! Tanto è vero che nel momento in cui il giornalista fu allontanato dal piccolo schermo …lei entrò in una tremenda fase di depressione…perché la sola idea di non cenare con lui a lume di candela la faceva uscire pazza…
Mentre fuori si stava scatenando l’inferno; l’insensibile Teresina, pasticciando in cucina, sperava di trovare il pacco da 500.000 euro e di andare il più lontano possibile dal marito e dalle figlie.
La folla sotto quel tetto aumentava a vista d’occhio …Forse gli avvoltoi pensavano che l’indomani sarebbero finiti da Bruno Vespa e magari perché no…una fiction da protagonisti!
Ma alle 20.30 di quel fatidico 3 marzo avvenne il miracolo…dal tetto incriminato volò la valigia di nonna Bettina…una pioggia di mutandoni di lana;calzettoni; foto del Gino in divisa da aviatore; un vecchio disco di “Giovinezza” e l’immancabile busto del “buon “ Benito …
E così dieci minuti dopo la vecchina era planata sul mastodontico  materasso di quei pompieri allibiti.
Senza dare alcuna spiegazione entrò in casa…e con una non curanza degna di una diva delle più consumate si accomodò sulla poltrona di velluto verde del povero Artemio …isolandosi dal mondo.
Aveva completamente dimenticato che proprio quella domenica sarebbe andata in onda l’ultima ed imperdibile puntata di “ Orgoglio”…e lei non poteva mancare! Doveva sapere se la Marchesa avrebbe consumato con il contadino…
Niente paura l’aereo mandato dal Duce sarebbe ritornato l’indomani…Fuori c’era un po’ di foschia!



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