Quando la poesia,ispirazione e mistero, si sposa
con i luoghi della nostra “BELLA ITALIA
Meravigliosi pensieri di un poeta, timido nella sua profonda arte di parole in libertà … che dolcemente accarezzano quelle favole senza tempo. Una favola- in questo caso- avvolgente che ci catapulta con dolcezza nel mistero appassionante dei “FANTASMI INNAMORATI” di Palazzo Ducale di Mantova, ridente luogo geografico sito nella laboriosa Lombardia.
Meravigliosi pensieri di un poeta, timido nella sua profonda arte di parole in libertà … che dolcemente accarezzano quelle favole senza tempo. Una favola- in questo caso- avvolgente che ci catapulta con dolcezza nel mistero appassionante dei “FANTASMI INNAMORATI” di Palazzo Ducale di Mantova, ridente luogo geografico sito nella laboriosa Lombardia.
Noi con la mente e con
il cuore quindi stiamo vagando in quel di Mantova, luogo ameno … città di
lettere per “ Nobile Natale”, fondata dagli Etruschi nel VI° secolo avanti
cristo. Essa sorge su di una penisola circondata da tre laghi; in verità
originati da un semplice allungamento del fiume Mincio.
Fu romanizzata, per poi
decadere nell’Alto Medioevo. Entra a far parte dei possedimenti dei Canossa nel
997 dopo cristo. Raggiunge il suo massimo splendore con la Signoria dei Gonzaga
tra il 1328 e il 1707.
È stata sotto il
dominio degli Asburgo, dal 1707al 1866; con una breve pausa francese datata
1796-1814.
La città di Mantova al
giorno d’oggi è un ricco capoluogo di provincia ad economia prettamente
agricolo-industriale e negli ultimi anni offre con una grande tenacia una
moderna politica culturale.
Cuore pulsante di
questa enorme vitalità culturale resta senza dubbio il pregevole Palazzo
Ducale, iniziato dai Bonacolsi e portato a termine dai mitici Gonzaga … una
sorta di città nella città.
Il complesso consta
infatti di cinquecento camere e quindici cortili posti su di una superficie
pari a 34.000 metri quadrati. È ricchissimo di meravigliose opere d’arte, le
principali a firma di Pisanello, di Mantegna (autore della celeberrima “Camera
degli Sposi”), di Pietro Paolo Rubens e di Giuliano Romano. Da non perdere il
grandioso Festivaletteratura nato in questo centro urbano all’inizio di
settembre del 1997, rassegna di incontri imperdibili con gli stessi scrittori e
di imperdibili laboratori di letteratura.
A Castel San Giorgio,
conosciuta ai più come l’anticamera di Palazzo Ducale, ispirazione e penna di
scrittori trovano un terreno assai fertile per creare narrazioni e storie che
vanno al di là dell’ordinario.
Infatti per 364 notti
all’anno il Castello di San Giorgio è ciò che è sempre stato fin dalla sua
costruzione, ossia il bastione difensivo del Palazzo Ducale di Mantova,
nobilitato da architetture medioevali e da inestimabili tesori artistici. Ma
non la vigilia di Natale …
Infatti in questo
periodo, ogni anno, questo baluardo, reso ancora più pittoresco dalle acque del
lago di Mezzo, vive una Notte speciale.
Nei saloni del Castello,
a pochi minuti dallo scoccare della mezzanotte, bianche apparizioni prendono a
scricchiolare in modo sinistro, a gemere o a sospirare.
È allora il momento in
cui due fantasmi si danno appuntamento nelle sale del maniero per celebrare
ancora una volta il loro grande e sfortunato amore, vecchio di oltre seicento
anni.
Sono Agnese Visconti
figlia di Bernabò e moglie del duca Francesco Gonzaga ed il suo amante Antonio
di Scandiano; i quali hanno scelto una notte carica di magia e di mistero per
lasciare le rispettive sepolture ed incontrarsi, avvolti in bianchi lenzuoli,
agitando una torcia per farsi luce tra gli oscuri meandri di quel tetro
castello.
Il loro dunque è come
un breve appuntamento d’amore e di rimpianto che dura solamente fino allo
scoccare del dodicesimo rintocco … e poi come uno strano incantesimo senza
tempo tutto finisce!
Si lasciano e tornano a
riposare nei rispettivi sepolcri fino alla prossima vigilia di Natale. Ma
dietro ad ogni mistero che si rispetti c’è sempre un evento realmente accaduto,
che una buona penna pensante non può permettersi di tralasciare, divulgandolo,
con estrema perizia, al lettore curioso.
Agnese venne data assai
giovane in sposa a Francesco, che d’altronde non amava affatto, perché oltre a
maltrattarla, frequentava quel Gian Galeazzo Visconti che le aveva ucciso il
padre. La ragazza però si era invaghita di Antonio, un giovane gentiluomo
assiduo frequentatore della medesima corte mantovana.
Tra i due giovani
nacque quindi un intenso legame amoroso, che piano piano andò sfociando in una
discutibile relazione senza fronzoli. Ma a causa dell’invidia e di un
pettegolezzo alquanto tagliente di una nobildonna … i due innamorati furono
inevitabilmente scoperti e così messi alla gogna. Processati e condannati senza
alcuna possibilità di diesa, Agnese ed Antonio vennero giustiziati nell’orto
del Castello: era il sette Febbraio dell’anno 1391!
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