FELLINI E LE DONNE

ANCHE SE ERA STATO GIRATO BEN UNDICI ANNI DOPO IL SATYRICON 1969, LA CITTA' DELLE DONNE 1980 SI PONEVA CERTAMENTE NEL SENSO DI CONTINUITA'.
NON SOLO PERCHE' NE RIPRENDEVA LO SFONDO ONIRICO ( NELLA NUOVA OPERA IL GIOCO DIVENTAVA ADDIRITTURA SCOPERTO), MA SOPRATTUTTO PERCHE' AFFRONTAVA IN MODO DIRETTO UNO DEI NODI CENTRALI CHE LA STESSA CONTESTAZIONE SESSANTOTTINA E GLI ANNI IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVI AVEVANO PORTATO ALLA LUCE, OVVERO L'IMMAGINE, LA PROIEZIONE DELLA DONNA , LA SUA REALTA' BIOLOGICA E CULTURALE, IL SUO MODO DI APPROCCIARSI AL MASCHIO.

FELLINI NON AVEVA BISOGNO DI ATTENDERE QUESTI ANNI PER SVILUPPARE DUNQUE UNA SUA PERSONALE RIFLESSIONE SULL'UNIVERSO FEMMINILE... FIGURE FEMMINILI INDIMENTICABILI ERANO INFATTI GIA' STATE TRACCIATE CON UNA ASSAI SPICCATA SENSIBILITA' DI FONDO A PARTIRE DAI VITELLONI 1953 PER ARRIVARE POI AL SUCCESSO DE ... LA STRADA 1954.
IN QUESTE OPERE SI OSCILLAVA TRA LA DONNA NUTRICE... SENSUALE ED OPPRESSIVA ... E LA DONNA INNOCENTE ED ANGELICA... VITTIMA DOLENTE E SUBLIME.

IN QUESTO FILM L'UNIVERSO FEMMINILE VIENE ESPLORATO DA UN PUNTO DI VISTA TIPICAMENTE SOGGETTIVO...INDIVIDUALISTA E MASCHILE. IN QUESTO STA PERCIO' IL VALORE DEL FILM... ANCHE SE MOLTI A TORTO SOSTENGONO CHE QUESTO SOGGETTIVISMO SIA UN LIMITE, DIMENTICANDOSI CHE PER UN REGISTA COME FELLINI LA RAPPRESENTAZIONE DEL MONDO E DELLA SOCIETA' RISULTA SEMPRE MEDIATA DALLA SUA SENSIBILITA' ACCESSA E DAL SUO OCCHIO VISIONARIO E BAROCCO

FELLINI HA PAURA DEL FEMMINISMO CHE POPOLA L'ALBERO MISTERIOSO AL DI LA' DELLA FORESTA.
EGLI TEME IN VERITA' LA SOLA LORO PRESENZA CHE DIVIENE A SUO DIRE UNA REALE MINACCIA .
LA DONNA INFRANGE DI CONTINUO GLI SCHEMI DELLA RAZIONALITA' DIVENENDO L'IMMAGINE MEDESIMA DELLA NATURA IMPIETOSA E SENZA FRENI,

IN QUESTA ESATTA PROSPETTIVA IL REGISTA INSISTE SUL CARATTERE MISTERIOSO DELL'ESSERE DONNA ...SULLA NATURA COMPLESSA E ANCHE CONTRADDITTORIA DELLA FEMMINILITA'
E SULLA NECESSITA' DI ABBANDONARE OGNI TIPO DI SCHEMATIZZAZIONE RAZIONALE SE SI VUOLE DAVVERO COMPRENDERLA....