:: Il boss è immortale di Massimo Nava (Mondadori 2018) a cura di Marcello Caccialanza
11 settembre 2018
Il sorprendente romanzo “Il boss è immortale” edito dalla Mondadori, costo al pubblico euro 18.00, è ultima fatica letteraria del giornalista e corrispondente per il Corriere della Sera da Parigi, Massimo Nava.
È senza ombra di dubbio un apprezzato thriller che vanta originalità di scrittura e di confezionamento, in cui un buon lettore, attento e capace, può tranquillamente riscontrare colpi di scena a “go-go”!
Il protagonista assoluto di questo avvincente noir è l’ispettore Bernard Bastiani, un poliziotto francese di Marsiglia di chiare ed indiscusse origini italiane; il quale è promosso per meriti sul campo all’ufficio tutela nazionale del patrimonio artistico dell’Interpol di Lione.
Il suo primo caso in questa nuova dimensione lavorativa lo porterà ad agire nell’affascinante e controversa città di Napoli. Qui infatti è incaricato di condurre le indagini su doppio binario in merito ad un caso assai intricato e a più risvolti. Da una parte c’è dunque il drammatico affaire relativo al sequestro di Lisa Miller, giovane ed ultima discendente di una nobile casata partenopea dei Sansevero e dall’ altra, invece, il misterioso furto di un’opera d’arte assai preziosa, che è custodita per l’appunto nella Cappella Sansevero; la stessa che dà ospitalità al celeberrimo Cristo velato, capolavoro dello scultore Giuseppe Sanmartino.
L’opera trafugata non è altro che una macchina anatomica che riproduce un corpo femminile ben conservato, in cui vi sono ancora arti, viscere e vene.
A realizzare tale manufatto è stato un esorcista massone, antenato del principe Sansevero; il quale, agendo attraverso una serie di misteriosi e alquanto discutibili esperimenti, aveva dentro di sé il desiderio inconsulto di immortalità eterna!
Bernard Bastiani, con scrupolose e metodiche indagini a tutto campo, riesce ben presto a comprendere che i due eventi, ai quali sta lavorando, con meticolosa caparbietà, avendo palesemente in comune molti fattori identificativi, presentano un conclamato nesso di corrispondenza come in un gioco ad incastro. Il suo compito quindi quello di dipanare una volta per tutte l’intera sciarada!
E così lo stesso investigatore forgia quasi tutta la sua teoria risolutiva sul fattore Cappella di Sansevero. Qui sono in atto due lavori di restauro gestiti da una ditta assai sospetta e poco pulita.
Più Bernard prosegue nel suo minuzioso lavoro d’indagine più lo stesso mistero si fa sempre più fitto! Difatti nel momento in cui nello stesso capoluogo campano si verifica un reato inaspettato; ci si accorge come dietro a tutto questo marasma di eventi noir ci sia niente di meno che un pesante coinvolgimento della medesima camorra.
Quindi, a questo punto, all’eroe di questa avventura a tinte gialle non rimane altro che collaborare con il colonnello Gagliano. I due si immergeranno così nei bassifondi napoletani, dominio dei boss locali; un mondo imperfetto e losco che a tratti ricorda tanto la stessa città di Marsiglia.
Verranno dunque catapultati in un labirinto di desolazione e soprattutto di paura adrenalinica, una vera e propria discesa agli inferi che, come un cazzotto ben piazzato, cambierà per sempre i loro connotati emotivi, trasformandoli forse in una sorta di larve umane.
A fare da scenografia all’intera azione narrativa c’è la città di Napoli, una Napoli tenebrosa, affascinante e decadente allo stesso tempo dove nulla è come sembra, dove tutto si tinge di un silenzioso e soffocante mistero esistenziale. È davvero dura in questo contesto dire no ad un patto con il demonio, a maggior ragione se in premio ci sta addirittura l’immortalità!
Massimo Nava è editorialista del “Corriere della Sera” da Parigi, dopo essere stato inviato speciale e corrispondente di guerra. Ha pubblicato Germania Germania (Mondadori, 1990) sulla caduta del Muro di Berlino, Carovane d’Europa (Rizzoli, 1992), Kosovo c’ero anch’io (Rizzoli, 1999), Miloševic, la tragedia di un popolo (Rizzoli, 2000), Imputato Miloševic (Fazi, 2002), Vittime, storie di guerra sul fronte della pace (Fazi, 2005), Sarkozy l’uomo di ferro (Einaudi, 2007). Nel 2009 ha pubblicato il romanzo La gloria è il sole dei morti (Ponte alle Grazie). Nel 2010, per Rizzoli, Il garibaldino che fece il “Corriere della Sera”, sulla vita di Eugenio Torelli Viollier, fondatore del “Corriere”. Nel 2014 è uscito per Mondadori Infinito amore, la passione segreta di Napoleone, nel 2016 Il mercante di quadri scomparsi, la prima indagine dell’ispettore Bastiani.
È senza ombra di dubbio un apprezzato thriller che vanta originalità di scrittura e di confezionamento, in cui un buon lettore, attento e capace, può tranquillamente riscontrare colpi di scena a “go-go”!
Il protagonista assoluto di questo avvincente noir è l’ispettore Bernard Bastiani, un poliziotto francese di Marsiglia di chiare ed indiscusse origini italiane; il quale è promosso per meriti sul campo all’ufficio tutela nazionale del patrimonio artistico dell’Interpol di Lione.
Il suo primo caso in questa nuova dimensione lavorativa lo porterà ad agire nell’affascinante e controversa città di Napoli. Qui infatti è incaricato di condurre le indagini su doppio binario in merito ad un caso assai intricato e a più risvolti. Da una parte c’è dunque il drammatico affaire relativo al sequestro di Lisa Miller, giovane ed ultima discendente di una nobile casata partenopea dei Sansevero e dall’ altra, invece, il misterioso furto di un’opera d’arte assai preziosa, che è custodita per l’appunto nella Cappella Sansevero; la stessa che dà ospitalità al celeberrimo Cristo velato, capolavoro dello scultore Giuseppe Sanmartino.
L’opera trafugata non è altro che una macchina anatomica che riproduce un corpo femminile ben conservato, in cui vi sono ancora arti, viscere e vene.
A realizzare tale manufatto è stato un esorcista massone, antenato del principe Sansevero; il quale, agendo attraverso una serie di misteriosi e alquanto discutibili esperimenti, aveva dentro di sé il desiderio inconsulto di immortalità eterna!
Bernard Bastiani, con scrupolose e metodiche indagini a tutto campo, riesce ben presto a comprendere che i due eventi, ai quali sta lavorando, con meticolosa caparbietà, avendo palesemente in comune molti fattori identificativi, presentano un conclamato nesso di corrispondenza come in un gioco ad incastro. Il suo compito quindi quello di dipanare una volta per tutte l’intera sciarada!
E così lo stesso investigatore forgia quasi tutta la sua teoria risolutiva sul fattore Cappella di Sansevero. Qui sono in atto due lavori di restauro gestiti da una ditta assai sospetta e poco pulita.
Più Bernard prosegue nel suo minuzioso lavoro d’indagine più lo stesso mistero si fa sempre più fitto! Difatti nel momento in cui nello stesso capoluogo campano si verifica un reato inaspettato; ci si accorge come dietro a tutto questo marasma di eventi noir ci sia niente di meno che un pesante coinvolgimento della medesima camorra.
Quindi, a questo punto, all’eroe di questa avventura a tinte gialle non rimane altro che collaborare con il colonnello Gagliano. I due si immergeranno così nei bassifondi napoletani, dominio dei boss locali; un mondo imperfetto e losco che a tratti ricorda tanto la stessa città di Marsiglia.
Verranno dunque catapultati in un labirinto di desolazione e soprattutto di paura adrenalinica, una vera e propria discesa agli inferi che, come un cazzotto ben piazzato, cambierà per sempre i loro connotati emotivi, trasformandoli forse in una sorta di larve umane.
A fare da scenografia all’intera azione narrativa c’è la città di Napoli, una Napoli tenebrosa, affascinante e decadente allo stesso tempo dove nulla è come sembra, dove tutto si tinge di un silenzioso e soffocante mistero esistenziale. È davvero dura in questo contesto dire no ad un patto con il demonio, a maggior ragione se in premio ci sta addirittura l’immortalità!
Massimo Nava è editorialista del “Corriere della Sera” da Parigi, dopo essere stato inviato speciale e corrispondente di guerra. Ha pubblicato Germania Germania (Mondadori, 1990) sulla caduta del Muro di Berlino, Carovane d’Europa (Rizzoli, 1992), Kosovo c’ero anch’io (Rizzoli, 1999), Miloševic, la tragedia di un popolo (Rizzoli, 2000), Imputato Miloševic (Fazi, 2002), Vittime, storie di guerra sul fronte della pace (Fazi, 2005), Sarkozy l’uomo di ferro (Einaudi, 2007). Nel 2009 ha pubblicato il romanzo La gloria è il sole dei morti (Ponte alle Grazie). Nel 2010, per Rizzoli, Il garibaldino che fece il “Corriere della Sera”, sulla vita di Eugenio Torelli Viollier, fondatore del “Corriere”. Nel 2014 è uscito per Mondadori Infinito amore, la passione segreta di Napoleone, nel 2016 Il mercante di quadri scomparsi, la prima indagine dell’ispettore Bastiani.
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