Il
Tortellino muore nel brodo è l’ennesima fatica letteraria dell’autore Filippo
Venturi … è un romanzo giallo decisamente fuori dalle righe che per sua
argomentazione si potrebbe tranquillamente definire “ noir gastronomico”.
Infatti
“ questa rapina degna di uno chef gourmet”, edita dalla casa editrice
Mondadori, costo al pubblico euro 18,00; non è altro che una divertente parodia
di un colpo gobbo nato e congegnato nei meandri delle cucine italiane.
È
la tragicomica storia del proprietario di una trattoria bolognese, scapolo
impenitente e di un suo amico di lunga data appena lasciato, senza appello,
dalla moglie … che per varie vicissitudini vengono coinvolti nel maldestro ed
imbarazzante tentativo di una rocambolesca rapina messa in atto da tre persone.
Idea
senz’altro vincente per una lettura rilassante e decisamente coinvolgente …
vicenda dunque ben confezionata e strutturata … che nella sua verve ironica
cattura l’attenzione e ha l’innata capacità di farti trascorrere gratuitamente
ore piacevoli di spensieratezza a costo zero, che in questo particolare momento
storico è cosa assai rara e preziosa!
Chi
decide di leggere queste pagine ha così la ghiotta opportunità di trovarsi di
fronte ad un autore fresco e dotato di una particolare sensibilità e autocritica,
un autore semplicemente così potente da riuscire a mettere a segno … realizzando
questo gioiellino di genere, un goal superbo … forse allo stesso scrittore piace vincere facile!
Da
notare poi che lo stesso Venturi ha dalla sua parte tanta credibilità perché
oltre ad essere una valente penna narrativa … è anche gestore di un locale
casereccio … proprio come il suo alter ego all’interno della medesima economia
del racconto !
E quindi è facilmente prevedibile che questa
gustosa commedia degli equivoci, condita da giallo e perle gastronomiche,
risulti così piacevole, veritiera e simpaticamente avvincente.
Per
l’autrice polacca Katarzyna Bonda la sua ultima fatica letteraria dal titolo
“Non esistono buone intenzioni”, edito dalla Casa Editrice Piemme, costo al
pubblico euro 19.50, ha quasi rischiato letteralmente di rovinarle in qualche
modo la sua stessa carriera, causa le tematiche, trattate con audacia e
cattiveria, quali un amore molto sentito andato allo sfascio e una subdola
dipendenza dall’ alcol.
Protagonista
assoluta di questa assai interessante ed intrigante vicenda a tinte gialle
dell’autrice polacca è senza ombra di dubbio la poliziotta dal fiuto fine,
Sasza Zaluska, una piacente e seducente donna di circa 36 anni, dai capelli
rosso fuoco, che nonostante la sua fragilità emotiva, ha la straordinaria
capacità di correggere il tiro e di riportarsi sulla retta via, come in una
sorta di insperato miracolo di un natale che avvolge il suo cuore sincero.
E
così come eroina di una tragedia greca ben riuscita prende tutte le sue forze e
si impone, come in un mantra assoluto, di ripudiare quell’ultima bottiglia che,
veleggiando nel deserto di Satana, le strizza l’occhio ammiccando e tentandola
… con feroce disonestà.
Ma
lei non ci sta! E dice di no! E lo fa per quell’amore, così sano e sacro allo
stesso tempo, nei confronti della sua medesima figlia, la piccola Karolina,
l’unico orgoglio della sua tumultuosa ed infelice vita da “sbirro”.
Armata
delle sue più nobili intenzioni, l’eroina nata dalla penna di Katarzynza Bonda
ritorna dunque a Danzica, la città di mare che, nolente e dolente, è stata
involontario teatro di tutti quegli eventi cruciali che hanno in un modo o
nell’altro segnato nella maniera più indelebile il suo essere donna, amante,
madre e tutrice della legge!
Ma
purtroppo come la nostra stessa vita ci insegna, con “cazzotti e pugni nello
stomaco, giorno dopo giorno, gettarsi tutto il marciume alle spalle non è cosa
del tutto facile! E anche per la nostra eroina Sazsa questa regola è sacra!
Infatti
nel momento in cui lei viene contattata a sorpresa da un ex poliziotto per un
delicato caso di profilazione criminale … la seducente poliziotta rientra in
una pericolosa e oserei dire profonda crisi esistenziale.
La
matassa da sbrogliare è difatti così intricata e maledettamente contorta, che
Sasza è costretta, suo malgrado , a gettarsi in questo inferno di cristallo
senza possibili spiragli ed uscite di sicurezza … e in questo modo rischia
concretamente di mettere in primo piano il lavoro, rischiando così di
logorare una volta per tutte quel
traballante e altalenante straccio di rapporto che la lega alla sua adorata
Karolina.
Ma
di che cosa tratta questa sua nuova missione poliziesca che forse la farà
ritornare nel baratro della sua disperazione più nera di giovane donna in preda
ai suoi fantasmi più truci?
L’operazione
in questione riguarda l’omicidio sospetto di un assai prestigioso divo della
canzone … caso spinoso ed ostico che costringerà la protagonista a stringere
una forzata ed indesiderata collaborazione al vetriolo con una sua vecchia e
sgradita conoscenza, il commissario “Duch” Duchnowski … abile investigatore, ma
ahimé anch’egli dedito al nefasto vizio del bere.
Va
da sé che affiancandolo assiduamente, la Zaluska potrebbe nuovamente ricadere
nel buio labirinto dell’alcol … e questa volta con conseguenze davvero
catastrofiche ed inimmaginabili … una sorta di viaggio senza più ritorno!
Intanto
le indagini per dipanare questo intricato mistero proseguono a vele spiegate …
e il commissario e la detective si trovano catapultati in quel misterioso ed
affascinante sottobosco della criminalità di una Danzica mai conosciuta, una
città cupa e minacciosa, popolata da donne di malaffare, da sacerdoti
inaspettatamente poco inclini alla religione stessa e dulcis in fundo da loschi
faccendieri.
Ma
ben presto i due capiscono che la chiave di lettura di questo mistero deve
essere necessariamente ricercata in un successo discografico della vittima … un
brano musicale dal titolo “ Ragazza del Nord”.
Una
canzone triste e melensa … quasi profetica: una storia d’amore finita in
vendetta. Del resto è cosa ben risaputa che anche se partono con le migliori
intenzioni, non si sa mai quale piega le stesse relazioni tra umani potrebbero
dunque prendere!
È
questo un libro davvero molto avvincente, dove i personaggi sono credibili e
mai sopra le righe o peggio ancora sotto tono. L’autrice ha il merito di averli
dipinti e tratteggiati, con grande maestria e dovizia di nozioni e particolari.
Sembra quasi di viverli, di toccarli o respirarli in emozioni che ti prendono e
non ti abbandonano più!
Come se tu stesso li vivessi a pieno nelle
loro opacità psicologiche, nelle loro patologie esistenziali … tu stesso, nel
bene e nel male, sei con loro all’interno delle pagine dello stesso romanzo e
ti senti preso letteralmente per mano e accompagnato in quella Danzica che non
avresti mai pensato potesse esistere …
E
che dire della trama? … un racconto ben congegnato, ben scritto, mai noioso o
prolisso. È una storia mozzafiato, avvincente e adrenalinica. Si può tranquillamente definire un’opera letteraria
che si beve tutta in un sorso!
Katarzyna
Bonda è oggi in patria, la sua tanto amata Polonia, un nome di prestigio e di
gran lustro, la sua popolarità è inutile dire che è ormai salita alle stelle.
Si può così affermare che è nel gotha degli scrittori del nostro tempo.
Viene
anche giustamente considerata la nuova regina incontrastata del crime europeo,
la risposta polacca al genio norvegese Jo Nesbo!
Il
suo successo, come afferma la critica, è merito soprattutto della profiler
Sasza Zaluska.
Da
ricordare anche che il suo saggio relativo alle donne criminali è diventato un
documentario che ha ricevuto la nomination all’oscar nell’anno 2015.
Protagonista dell’intera
vicenda è la liceale Beth, la quale è costretta, suo malgrado, a smettere di
vivere e di brillare di luce propria, da
quando l’amata sorella è deceduta in un incidente.
La sventurata teen-ager è
così costretta da genitori, sconfitti dalla vita, a rinchiudersi in una sorta
di prigione dorata, dove viene protetta morbosamente, dove ogni sua mossa è
attenzionata fino alla nausea!
Una sera però, stanca di
tutta quella negativa pressione su sé stessa, riesce a trovare la via di fuga e
a darsi alla macchia, ripudiando quel pericoloso ed asfissiante controllo
genitoriale.
E come in ogni favola di
genere che si rispetti c’è sempre una festa imprevista, dove si ha la reale
possibilità di togliersi la maschera e di mostrarsi per quello che realmente si
è !
Quindi va da sé che anche
per la Beth di questo romanzo … c’è dunque la svolta!
Imbucata ad una festa
incontra un coetaneo, naturalmente non il bravo ragazzo della pubblicità del
Mulino Bianco, bensì una specie di James Dean terzo millennio, dal passato
turbolento … che le farà letteralmente perdere la testa e la coinvolgerà in un
amore ribelle;naturalmente ostacolato con grande vigore da mamma e papà …
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