Dietro la porta dell’illusione: presentazione e intervista a Lowe Von Adler

Anteprima dal libro di poesie "Dietro la porta dell'illusione" e cinque domande all'autore

Dietro la porta dell’illusione: presentazione e intervista a Lowe Von AdlerDIETRO LA PORTA DELL'ILLUSIONE
Edito da CTL (Livorno) nel 2019 • Pagine: 130 • Compra su Amazon
DIETRO LA PORTA DELL’ ILLUSIONE è una raccolta di poesie silenziose e di racconti periferici che insieme vogliono regalare al lettore una sorta di viaggio metafisico all’interno dell’animo umano.
Animo umano che appare come un labirinto tortuoso dove addentrasi diviene quasi una follia, perché qui si cela l’inganno … la fragilità umana!
Fragilità che si traduce in un oblio primordiale che nella sua sfera più segreta si traduce in un canto appassionato che sfida ogni dogma convenzionale per poter finalmente anelare all’infinito.
E chi può compiere dunque questo viaggio? Il poeta … una specie di burattino – veggente che si annulla nell’indecifrabilità di quel respiro compassionevole che si forgia nella forza di un vento amico, antico e fedele corteggiatore!

Un estratto dal libro scelto dall autore
LA BALLATA NERA
Sentore di frenesia
occulta
gozzoviglia imperterrita
al banchetto proibito:
che sia festa! che si aprano le danze !
E voi corvi maledetti,
con quel becco godurioso,
impregnato di fresca bava,
divorate pure, avidamente,
le carogne insanguinate
di quei due teneri amanti,
incatenati,
a tradimento,
alla menzogna
di una felicità rubata.
La clessidra impazzita
vomita
le ore perverse
di un delitto
appena commesso;
mentre la strega,
giunta a sorpresa,
rompe lo specchio,
avvolta nel silenzio assurdo
di quella vana magia.
E intanto il tuo giovane corpo va così riempiendosi
di spine,
che fanno addormentare
ogni pensiero di speranza.
Ragnatela assurda
di fitti perché
si annida,
tremante,
negli occhi
della megera,
che,
in preda a quella danza orgiastica,
aizza la sua serpe in seno
contro il primo malcapitato
che le chiede un ballo!
E lei, vorace e traditrice,
succhia
l’ultimo affanno
di quell’uomo
senza storia;
mentre una musica afona
di un tamburo,
ormai stanco e logoro,
distrugge
la flebile speranza
di quel naufrago pentito,
che,
dopo aver invocato dio,
si vede negato
l’ennesimo
porto sicuro.
E anche in questa inutile sera,
 soffocato e malinconico, vola quell’ultimo  lamento
di una pallida luna,
che, vestita a candide nozze,
abbraccia, segretamente appassionata,
ciò che resta
del timido battito d’ali
di una farfalla notturna,
ormai sul viale del tramonto.

Il Viaggio dei Sensi
Labirinto immaginario
di piccoli passi agitati
che,
vestiti a lutto,
volteggiano ,spauriti,
in quella lunga scia
di stelle sbiadite,
che ti conducono,
in silenziosa preghiera,
nella notte del perdono.

Chilometri di neri pensieri,
ammutoliti
nell’ovatta di un rimorso
assai lontano,
si stordiscono, tristi e sconfitti,
contro il muro
della più nera vanità,
dove fata innamorata
bacia gote d’alabastro
di quel giovane amante,
in preda ad un ultimo spasmo
di passione violenta.


Orme fatiscenti
di un gigante buono, che piange lacrime di sangue,
vanno consumandosi
nel mare tempestoso
di quell’addio annunciato.
E nell’aria, tristemente contrita,
evapora, dolcemente magia,
quel profumo inebriante di malinconiche sensazioni.
Ed io, invano, ti cerco nel pallore irreale
di una luna bugiarda.
Ma tu non ci sei!
Purtroppo, ti vedo, pacatamente scemare, nel respiro assopito
di una foglia silenziosa,
che si sporca, a bella apposta,
in quell’ultima pozzanghera
di un’ignobile bugia!
Titolo: Mani
Miracoloso mistero
di ombre cinesi,
che, nella notte
dei sospiri,
si struggono,
assai appassionate,
in quel canto lirico.
Fantasie perdute
di gesti convulsi
si immolano, beate,
a quel folle turbinio
di sensi irriverenti.
I quali, come saltimbanchi
ancora in erba,
tremano, estasiati,
davanti a quella pallida idea
di rincorrersi
l’uno con l’altro,
nel luminoso fascio
di un fulmine
a ciel sereno.
Sensuali strumenti,
accordati
in quei frenetici giochi d’astuzia,
accompagnano
i focosi amanti
nel trastullo
di un viaggio
senza meta,
nell’esplorazione incompiuta
di corpi alla ribalta,
che lentamente vanno scivolando
in quelle sinuose lenzuola di seta bianca.
CALORE AFRICANO
Zampilli di eternità
di un fuoco irreale
 si spandono
in terra sconfinata;
per poi gentilmente confondersi,
assopiti,
negli spasmi ancestrali
di due giovani corpi estranei,
che profumano di savana.

Anime vagabonde,
in meravigliosa fuga di attimi senza respiro,
evaporano silenziose
nella  più assurda consapevolezza di una melodia infinita.
E all’improvviso,
in un battito di ciglia,
si riscoprono unite,
nella parte più alta
dello stesso cielo.

GRAFFIANTE DESIDERIO
Calarsi,
volutamente silenziosi,
in quel soffocante grido
di pelle stesa
al sole,
dove tu stesso,
 piccolo ingranaggio
di quel segreto primordiale,
vorresti,
incautamente esplorare,
col senno di poi,
nella consapevolezza
più frivola del tuo essere
semplicemente umano,
quel desiderio folle
di sentirti finalmente
fuoco nel fuoco.
Voglia irrefrenabile
di esistere!

Fotografia

Fotogramma innocente
di un ieri di stupore,
imbalsamato
nella cornice d’argento
di un momento
inafferrabile.
Desiderio insaziabile
di tuffarsi,
a muso duro,
negli occhi divertiti
di una fresca risata,
che si scioglie
nel candore infantile
di un grembiule immacolato,
abbellito a sorpresa
da quel fiocco azzurro
di ricordi di velluto.
LA DANZA DEL FUOCO
Come tela
ancora intonsa ed
accarezzata da mano ispirata;
io mi accendo,
tremante,
nel calore del tuo amore,
che si infiamma
nel mio cuore:
dolce esplosione
di te!
VOGLIA DI INFINITO
Calarsi,
ingenuamente,
in un fragile inganno
di una fattucchiera nuda,
che si cela
in quel bosco fiorito.
Precipitare,
vertiginosamente,
nel respiro contorto
di un ultimo demone;
mentre il tuo animo
ribelle,
come foglia
cullata dal vento,
si dimena smarrito
nella valle dell’oblio,
gettandosi,
a cuor leggero,
nel pozzo immaginario
di quelle fragili illusioni, di un amore perduto, di un amore lontano.
Il buio si veste invano
di una luce eterea,
mentre la farfalla ha rotto
l’indugio:
spezza il suo bozzolo,
si sgretolano le sue segrete.
 Finalmente
quella candela illumina,
a sacre nozze,
quel bacio lungo un giorno;
mentre due giovani amanti
consumano, a tradimento,
l’ombra furtiva
di quei passi,
ancora vergini e confusi,
che vanno dolcemente scemando
tra le fragorose urla di una  folla in delirio.
TI CERCO
Ti cerco
nella magia
di uno sguardo languido,
che si smarrisce
nell’orizzonte ameno
di quell’ultima cavalcata
di un pegaso alla gogna.
Ti bramo
nell’eco silenzioso
di un domani
nato stanco,
che
mi spinge, ad occhi chiusi,
nelle sicure fauci
di quel vortice
di desiderio incontrollato.
Gioco di sguardi,
poesia di gesti,
che si intersecano veemente
in quello snodo di corpi appassionati,
che si risvegliano increduli
tra le materne braccia
di uno spirito beffardo,
il quale anela dolcemente
alle strazianti lacrime
di un infinito,
assai lontano.
Intervista allo scrittore
Come è nata l’idea di questo libro?
La voglia improvvisa, leggendo alcune tra le mie numerose produzioni, di condividere quella mia strana sensazione di essere sull’uscio di una porta che guarda su di un immenso campo di girasoli e aver voglia di correre scalzo nel vento delle illusioni.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Quando il foglio non è più intonso… la difficoltà svanisce in un battito d’ala.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Jacques Prevert, Saba e sicuramente Ungaretti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo nella provincia cremonese dove ho sempre vissuto.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Promuovere mio romanzo L’ultimo Cavaliere senza Macchia e scrivere un romanzo a quattro mani.

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