Labirinto immaginario
di piccoli passi agitati
che,
vestiti a lutto,
volteggiano spauriti
in quella lunga scia
di stelle sbiadite
che ti conduce
-a tradimento-
nella notte del perdono …
Chilometri di neri pensieri,
ammutoliti
nell’ovatta di un rimorso
assai lontano,
si stordiscono impauriti
contro il muro
della più nera vanità;
dove fata innamorata
bacia gote d’alabastro
di quel giovane amante
in preda ad un ultimo spasmo …
Orme fatiscenti
di un gigante buono, che piange lacrime di sangue,
vanno consumandosi
nel mare tempestoso
di quell’addio annunciato:
e nell’aria, tristemente contrita,
evapora dolcemente
profumo di malinconiche sensazioni:
ed io ti cerco nel pallore irreale
di una luna bugiarda …
Ma tu non ci sei;
e ti vedo scemare dolcemente nel respiro assopito
di una foglia silenziosa
che si sporca invano
in quell’ultima pozzanghera
di un’ignobile bugia!
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