spataplasch

spezzo
mille catene di me
in placida melodia
di fantasmi
che
si addormentano lieti
in nuvole silenziose
di rose selvagge
giaciglio sfocato
di un passato lontano
...
mi risveglio
felice
in pagina intonsa
di romanzo d'appendice
...infinito...
tutto da vivere...
naufrago
in estasi eterea
di brividi a pelle
di zenzero e vaniglia...

miracoloso mistero,

di ombre cinesi,
che, nella notte
dei sospiri,
si struggono
assai appassionate
in quel canto lirico …


fantasie perdute
di gesti convulsi
si immolano beate
a quel folle turbinio
di sensi irriverenti …
che, come saltimbanchi
ancora in erba,
tremano,
davanti a quella pallida idea,
di rincorrersi
l'uno con l'altro,
nel luminoso fascio
di un fulmine
a ciel sereno …


sensuali strumenti
accordati
in quei giochi d'astuzia
accompagnano
i focosi amanti
nel trastullo
di un viaggio
senza meta,
nell'esplorazione incompiuta
di corpi alla ribalta

 

intrigo negato

di pensieri d'argento
si annida beffardo
nelle fauci
grondanti
di quell'ultimo guerriero...
danza primordiale
di stelle impazzite
che
inseguono meste
l'ultima orma
di un oblio
senza storia
preghiera nel vento
di due innamorati che
si cercano...si vedono;

ma non si toccano:
é il tormento

di un’ultima notte!

 

 

Calarsi,
pacatamente silenziosi,
in quel soffocante grido
di pelle stesa
al sole …
che tu stesso,

 piccolo ingranaggio

che si veste d’infinito,

vorresti
incautamente esplorare
col senno di poi,
nella consapevolezza

più frivola
di sentirti finalmente
fuoco nel fuoco
...
voglia irrefrenabile
di esistere!





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