Questa ultima fatica dello
scrittore catalano Rafel Nadal dal titolo “Il
figlio dell’italiano” edito dalla casa editrice DeA Planeta, si può dire
che è a metà strada tra la pura invenzione romanzata e una meticolosa
ricostruzione biografica.
Infatti Rafel Nadal non fa altro
che raccontare con brio e gran sentimento un evento storico realmente accaduto
la seconda Guerra Mondiale.
“Il figlio dell’Italiano” prende dunque
corpo da una vicenda che ha avuto il suo naturale debutto nel paesino di Caldes
de Malavella, luogo sito nella Catalogna, dove Mateu della Mina vive purtroppo
in gravi ristrettezze economiche, una vita dura che senza pietà lo mette al
muro e lo forgia alla resilienza,
preparandolo a quella battaglia interiore che il destino gli ha messo sul proprio
cammino come una sorta di iniziazione o prova di maturità finale per stabilire
il passaggio dalla pubertà all’età adulta.
Infatti
lui e i suoi fratelli campano con gli scarsi proventi del lavoro di boscaiolo
del padre … mentre la povera madre si arrangia come può lavorando come
lavandaia.
Contrariamente
ai suoi fratelli, fannulloni e caciaroni, Mateu è più posato, ma schivo e
restio ad aprirsi a quel mondo così bello e crudo che lo circonda. E se lui è
solamente una comparsa nel teatrino della medesima vita, i suoi fratelli, pur
non ammazzandosi di fatica, non rinunciano al ruolo di primedonne.
Ma Mateu ha un cuore e capisce che
le circostanze lo obbligano a prendere inesorabilmente nelle proprie mani non
solo le redini della propria vita, ma anche quelle della propria famiglia e
così inizia dunque a lavorare e a procurare quel denaro per non affondare del
tutto.
Purtroppo il più delle volte la
vita è bastarda fino in fondo e anche per il nostro simpatico protagonista … la
bufera è pronta a colpirlo e ad affondarlo.
Cosa era dunque successo?
Nel piccolo Paese iberico andava
insistendo sempre più una voce che riguardava una scomoda verità su Mateu e i
suoi natali.
Il
ragazzo non sarebbe ispanico al cento per cento, ma figlio di un italiano, un
militare arrivato in quelle terre dopo essere scampato miracolosamente al
bombardamento della corazzata italiana Roma, affondata dai nazisti durante
l’apice del secondo conflitto mondiale.
Questo
presunto padre, senz’altro scomodo ed alquanto ingombrante, era – vox populi
docet- assai affabile, piacente … il classico latin lover che faceva della
musica, in special modo dei canti napoletani, subdola e proficua arma di
seduzione.
Ma
cosa era successo veramente?
Mateu in un primo momento decide
dunque di non indagare e di non dipanare l’intricata matassa per paura di
turbare i fragili equilibri della sua famiglia e soprattutto per tutelare sino
in fondo la tranquillità emotiva e psicologica dei suoi amati genitori.
Però quando la madre esala l’ultimo
respiro il ragazzo decide di intraprendere quel viaggio non solo geografico, ma
principalmente intimo che piano piano lo porterà indubbiamente a prendere
coscienza di sé stesso, delle sue forze, dei suoi limiti e delle sue fragilità.
Attraverso
la Spagna e l’Italia dunque Mateu “il figlio italiano” tenta con tenacia e
abnegazione di ricostruire il suo background e per fare ciò ha solo un punto di
partenza ritrovare tutti i pezzi di quell’amore proibito che ha ossessionato e
scatenato la madre e il giovane milite italiano … per poi ricomporre quel
meraviglioso puzzle esistenziale che ha portato alla sua nascita.
Anche
se il suo essere “ figlio dell’italiano” lo ha portato ahimè a venir
considerato agli occhi della stessa opinione pubblica, falsa e bigotta, come
una sorta di errore madornale, insomma in parole povere lui non era altro che
il famigerato emblema del figlio della colpa!
In
tutto questo marasma di ricerca, di verità nascoste e di menzogne che vengono
dunque a galla, Mateu viene così a conoscenza di episodi simili. Ebbene sì!
diversi furono i marinai italiani scampati miracolosamente a quel bombardamento
della imbarcazione “Roma”, accolti dalle famiglie catalane.
Ciro, Santo,Ovilio,Gavino ed altri
intersecarono le loro vite con quelle giovani donne e vedove locali.
Rafel Nadal, da non confondersi con
il campione di tennis spagnolo Rafael Nadal, non è solamente un pregevole
narratore dalla penna che conquista e seduce, ma anche un giornalista acuto e
di successo.
Il pregio di questo suo romanzo,
che andrebbe senz’altro letto, è quello di aver confezionato, con grande
maestria e delicatezza, un toccante romanzo corale … epico ed intimo allo
stesso tempo.
Un romanzo che ti prende pagina
dopo pagina accompagnandoti in un mondo parallelo che è esistito realmente
nella sua crudezza, nella sua durezza … un mondo di sangue che però si
trasforma anche in una meravigliosa chimera tutta da scoprire, dove un piccolo
grande uomo, quale Mateu fondamentalmente è, può compiere quell’idilliaco
viaggio dell’esistenza, nel suo più intimo splendore, riuscendo così a fare
pace con se stesso e a guardarsi finalmente dentro senza provare alcuna
vergogna.
Nato
nel 1954, l’autore ha raccontato nei suoi numerosi libri storie di famiglie
povere in Spagna e in Italia durante il Fascismo.
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