Perdersi in quegli
stupidi
sguardi cerati
di marionette narcotizzate
dal tempo che fugge
profondamente imbrigliate
nella matassa oscura
di quel filo di ferro
che ne strozza
ogni loro legittimo
movimento di vita
accorgersi all'improvviso
di essere legati ed impediti dentro
da perdere ogni piccola emozione
offerta su un piatto d'argento
dalla realtà che ti circonda
essere avvinghiati
senza un vero perchè
a quella torbida spirale
di rovi
che ti toccano
e attraversano
le tue tante paure
graffiando
con insolenza
ogni tuo muto respiro
che brama
quella verità negata
ogni tua miserrima preghiera
che invoca
libertà di esistere
urla infamanti
di pensieri coatti
come un agguerrito stormo
di avidi rapaci
trivellano
con ripetuta ossessione
queste mie membra stanche
ed io
alzo bandiera bianca
...sono come quello scoglio solitario
in balia di quel mare
in tempesta
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