breve assaggio de l'ultimo cavaliere senza macchia

 









Mani giunte nel respiro flebile di lacrime notturne ...tremavano confuse all’ombra di una melodia trasparente mentre quegli occhi gonfi di menzogne strazianti cercavano il ristoro del tuo CONFORTO ANCESTRALE...e vigliaccamente si piegavano ignari del tutto alla passione inesplosa di quell’ultimo bacio di una luna vagabonda che ardeva alquanto dolcemente in bagliore di una miriade incontrollata di luci tinte di un pallido romanticismo da poco ritrovato...

Come fiume in piena proprio tu travolgevi quel mio maledetto infinitamente essere piccolo e fragile ed io stupido e basito mi vestivo di silenzio di te lasciandomi così docilmente cullare da quei tuoi sussulti d’amore, dogmi senza tempo e senza storia di DONNA APPASSIONATA!...

Rincorrere casualità velate in frammenti di certezze ridondanti, lievitando nell’incessante leggerezza di SEGRETI FATALI ancora tutti da dipanare ...e precipitando sbronzo di cotanto tuo splendor.... mi risvegliavo stordito in quella primavera di sensazioni ritrovate...nell’atto oscuro di una improvvisa rinascita insperata...naufragando a vista in emozioni di pelle e di cuore!

Come tela ancora intonsa –accarezzata da quella mano ispirata dalla sua verginità conclamata-...io mi accendevo smarrito nel calore del tuo APPARIR AD EFFETTO ...ed ogni cosa in me prendeva nuova forma e nuovo colore !

Magnifica ESPLOSIONE di TE si celava vertiginosamente in quello stucchevole inganno di fattucchiera in magia d’assalto!

Ed io ignaro cadevo nella mente contorta di quel gelido inverno di anima frastornata ...mentre quel cuore ribelle accarezzato dal dubbio più oscuro si dimenava perduto in quel pozzo senza fondo di falsità sprezzanti...e l’illusione svenduta si svestiva d’incanto di LUCE ...di una VERITA’ ormai perduta ...

La farfalla aveva rotto il suo bozzolo...nella poesia di una Gianna indiavolata che faceva comunella con quella Berta che filava...mentre il tuo cielo era sempre più blu sopra le nuvole ...e tu cantastorie dal volto triste non reggevi più l’ipocrisia di quegli uomini di plastica che avevano offeso quel tuo tempo di sogni infranti...

Si spezzava in questo modo l’assurdo indugio che ti vedeva – oh musico dal cuore sanguinante- amico di fedel compagna...una gallina che con te spartiva l’inghippo! ...mentre una candela ormai logora e stanca andava lentamente scemando nella penombra assai azzardata di quei passi confusi ..e tu ti ritrovavi tremendamente solo e smarrito tra la folla di automi impazziti che si strappavano la pelle imbevuta di desiderio di sparire nel nulla di una notte di luna piena...

 

Ed intanto come quell’albero inerme si spogliava della sua suprema essenza ...così in quel piccolo angolo di cielo perduto Anima di campo di grano accompagnava in mistico trionfo quella carrozza di cristallo trainata da due cavalli bianchi... in cui dormiva lieto... spirito negro di perpetua abnegazione...mentre in quel mondo di favola antica risuonava fiero l’ultimo gospel di un’esistenza in cerca di dignitoso riparo...

Eclissi evirata e LEI piangeva...gioco di sguardi profondi; la SIGNORA DELLA MONTAGNA incontrava principessa delle Nevi e devota ancilla : SVELATO L’ARCANO!

Cuori puri si aprivano ad eterna BELTADE ...una lucida elemosina intavolando intramontabili pensieri aberrava narcisista generazione, evitando volgarità annunciate a priori...

Girotondo immaginario oscillava, catapultando ossessioni devastanti in segreti guizzi di primavera...uccidendo volutamente armoniosi ragionamenti di invisibili lamenti arruffati e sdruciti dal tempo beffardo...

Ed io –lo confesso- sognavo irriverente gemito naufragare in quell’oscuro riverbero!

Addio meraviglioso orizzonte più volte invocato e cercato come utopica chimera ...non tradire mai angelica gioia nata appassionata!

Passione proibita rubava incestuosamente illuminante nozione che il pallido sentir di filosofo in tracotanza di sé sognava far salire a quel desco emozionale; luogo effimero...nascosto velatamente in esuberante fantasia recondita che elevava lussuria anacronistica in quel surreale creato ...laddove luce fioca accarezzava quegli arrendevoli aforismi umani!

SIGNORA IMMACOLATA ascoltava attonita e alquanto preoccupata ...pensieri...parole e promesse; regalando qua e là ridondanti estasi di Verità profetiche che piano piano andavano ad incastrarsi nella supremazia di quel MISTERO senza fine! ...e BEATITUDINE espiava latitante teorema, allontanando domande eversive!

...REGAL COCCHIO in mani esperte di zelante cocchiere cullava FELICE ELEGANZA e TENERA DOLCEZZA...in attesa di quella  cordial  FUSIONE! ...armonia di spiriti ridenti che si cercavano; che si toccavano in quell’ennesima fatua danza di cigno nero innamorato del divenir cortese!

Si spegneva quel vecchio giradischi rotto ed ammuffito ...la musica era già finita! Era dannatamente inutile versare quelle fasulle lacrime di un coccodrillo ferito a morte...la musica era già finita! Ormai tutti quei bravi maestri d’orchestra avevano sparato le loro ultime cartucce e i violinisti corrotti e  vestiti a lutto avevano violentemente sputato sui loro violini di carta pesta!

Ma nessuno vedeva più quella donna sfatta stanca ed afflitta dentro –che dopo aver indossato abiti di diversa fattura- non aveva più la forza di sopportare quel motivetto ormai fuori moda ...la musica era finita e lo smoking doveva essere riposto nella naftalina!

Portiamo quel vecchio giradischi nel museo dell’oblio ed invochiamo una nuova musica...una musica composta con l’ausilio della DEA NOTTE ...una musica che sposi a pieno il grido propiziatorio di una natura giustamente inferocita...

Non so perché proprio TU mi eri così entrata dentro da solleticare con gioia sconclusionata quel mio cuore ingrato...eppure fino a ieri quel portone fitto di ragnatele ed errori di ogni sorta era perennemente chiuso in un silenzio assordante di urla lancinanti...

Non immaginavo-stupido io- cosa significasse APPARTENERSI ...e poi eri sopraggiunta TU ...un sorriso di troppo ...un profumo di menta selvatica...e tutto si era sciolto in una sensazione gradita di magia di esistere...

Ora quel portone si è finalmente aperto d’innanzi a me!...e quel giardino di rose nere era divenuto la  NOSTRA CASA...

Non indugiare indossa la candida veste ...verginal retaggio di festa in esplosione d’essere.... e corri...corri da me in quell’ultimo duello senza respiro...perché solo così io avrò quella forza necessaria per amarti fino in fondo ...incessantemente  nella comunione di un sentimento puro e libero da ogni condizionamento umano! E accendi in gloria di giorno migliore quella candela profumata che ti condurrà nelle secrete di quel cuore innamorato che ti attende al varco di quella verità mai detta!

Lei ANIMA VERA – elegantemente SIGNORA-  ...timidamente impaurita, zampillo improvviso...osservava orizzonti, nascondendo emozionalità elevatamente eteree...

Mentre Tu  volteggiavi feconda ed estasiata in quella GRAZIA  variopinta... non troppo lontano da  MADRE CELESTE  ...deambulava in mesto ragionamento di sensi appesantiti ...AMBASCIATRICE di infanzia abbandonata  e già nella mente bacata di quel SATIRO d’indole ignobile –reso imbecille da vanesia ESSENZA di TE - scattava furtivo quel meccanismo assurdo di rapimento di cuore...da assolvere nella fitta oscurità di quel bosco assatanato di battaglie a due voci...nella piacevole sensualità di corpi e di pelle in danza ammiccante di unione celestiale in clamorosa melodia di note preziosamente assemblate ed gentilmente incastonate in quello strano MIRACOLO di un pentagramma disilluso...ecco un MISTERO mai svelato!

Camminava ... camminava nel ricordo appiattito di quella pioggia di emozioni tradite che si celavano silenti e sinuose nel miagolio incessante di quel gattino che invocava il SUO profumo..

La sua mano pallida e fragile era stata baciata da quella maschera di UMANA CONSOLAZIONE ) nel meraviglioso girotondo a due ruote in quel splendor di CITTA’ ETERNA superba nelle sue mille gesta che violentarono più volte la STORIA!

Piccolo gioiello di bimba affranta aveva lei stessa nel sesto anno di gentil estate subito quell’onta alquanto immonda di quel grande ABBANDONO ...uomo vigliacco, padre indegno aveva chiuso – senza se e senza ma- animo perso ad amor controverso...mentre quella madre vestita di fierezza leonina svendeva la sua bontà di atti in fredda autorevolezza di sé ...e lei fragile figlia devota di quel SECONDO ORROR  soccombeva giorno dopo giorno ...ferita e martoriata in quei valor di FONDAMENTO  ...

Oh bimba malinconica ...teneramente stella che non riusciva per diffidenza propria a goder di sua luce di beltà: troppo magra ti vedevi...con quel naso irregolare ... e per gran vergogna di sé ...di si tanta altezza ...proprio tu ti nascondevi –sola e sconfitta- nella melensa sera di quei tuoi cupi pensier...

Fosti così moglie addolorata e madre sconsolata nel turbinio improvviso di quelle due solenni unioni malriuscite a causa di quel malvagio sortilegio scagliato a bella apposta da infingardo GIULLARE vestito a festa !

E così attimo dopo attimo moriva dentro di te ...lento e costante...quel variegato DESIDERIO di tenerezza matriarcale...quel variegato DESIDERIO di una famiglia da copertina...unita ad ogni costo in una reclame senza tempo e senza storia!

Ma perché ora –oh AMBASCIATRICE d’animo buono- in solitudine di questo tuo pacato esser vagabonda di spirito e di mente ...elevi tuo mesto sguardo assente in meravigliosa fotografia di eternità ritrovata?

... E lentamente nel buio di una confessione mai cercata... una stella in lacrime si avvicinava in cerca di un dialogo ...in cerca del respiro di un cherubino infatuato...

Gentil SALMA  in purpurea veste di rosa appassionata appariva a quel mondo a lei riconoscente... tacitamente addormentata: supina giaceva delicatamente nascosta in quel letto di cedro antico benedetto da sorte amica e adornato da quel nugolo impazzito di mille e mille cristalli di luce in convinta devozione... nel segreto silenziosamente custodito da una nuvola di fiori di campo...

Tutto profumava ...ogni cosa odorava di te...ogni essere reale o irreale inebriava quello sperduto pianto di nostalgia della tua arte... e quella tua folla da sempre di te innamorata ...ammutoliva vinta al tragico pensiero di quel vuoto incolmabile...

Viso d’angelo...e sorriso fatale in preziosa ELEGANZA di donna piacente...amoreggiava stordito con SONNO d’ETERNITA’ nella perpetua CONVINZIONE che presto proprio lei incontrerà di nuovo AMOR FEDELE, compagno terreno  di una vita esemplare!

Lui encomiabile Dono di un’ESISTENZA linda ...di sicuro già l’attendeva lassù ...con cor ansioso...lassù dove LA SIGNORA DEL DIVIN AMORE  componeva la sua SACRA CANZONE ...Meraviglioso era quel gaio coro di Cherubini in felicità di esserci sulla scena di quel MIRACOLO tanto atteso  ...che guardava a TE –oh MUSA DELLA SETTIMA ARTE- ...in leggerezza di parole ed in armonia di impalpabili sensi...

E tu, ultima ROSA senza spine, potevi sentir intonare a tua gloria quell’immortale inno di una amorevole festa annunciata dalla benevolenza di quel lieto FATO...mentre quelle piccole e si tanto pacate creature di BENE INCONDIZIONATO  si prostravano giubilanti nella obbedienza più sincera a TE e alla TUA VENUTA...perché eri MUSA irrinunciabile di STILE e di VERITA’!

Sincero ricordo di TE in quelle cento maschere d’autore ...da suora a magistrato ...da imprenditrice a Nobildonna... immagini ed emozioni senza fine in quel mio dolce naufragare in memoria di ARTE certosina...

Talento puro nella macchinazione assai concreta di artefatti proibiti per immensa bellezza d’intensità! Volubile castigo di regista in solenne tua ADORAZIONE!

Coriandoli infiniti di melodia mistica ...vita/favola abbellita da quelle note lette e rilette in magica chiave armonica...

Canto sublime di ANIMA spettacolare ...spirito libero e senza macchia in beltà di cuore ...sempre e selvaggiamente innamorato pazzo del poi!

Sinfonia di fascinosa creatura smarrita in quei tormentati spasmi ancestrali di BONTA’ CELESTE...una intima CONVERSAZIONE con la più piena consapevolezza di sé!

Voglia graffiante di una ancora vergine esplosione di quella femminilità disarmante...allucinazione impropria e feconda di quel gioioso SORRISO in prurito divino...che si intersecava a sorpresa nella lucida ragnatela avvolgente di MISTERI senza spazio orchestrati ad hoc da una MANO DI VELLUTO primitiva... dono imperscrutabile di un DESTINO claudicante....Notte di NOZZE SANTE in solenni enigmi affezionati a quella DANZA TRIBALE improvvisata...

Nel mentre quelle due anime perse di giovane fattura vinte e sfatte da una vita bastarda brillavano in quei fasci di luce opaca che tremava nella sfarzosa precarietà di un ARCANO appena dipanato!

Una veste di pizzo bianco..e bionda chioma raccolta in chignon su cui trionfava  corona di rose blu...risplendevano rapite nel fragil pensier di Principessa delle Nevi e di Ancilla assai devota ...

Sussulto momentaneo di cielo in fermento...terra in fertile innamoramento di fiori appena sbocciati...notte e giorno in miracolo di danza occulta...propiziavano al mondo intero...nuova e gentil ANIMA in erba...e lei  più bella che mai evaporava leggera e beata nella MALINCONIA eterna ...salutando con garbo e sobrietà quel corpo fascinoso che andava lento ed inesorabile scemando nella rimembranza di una vita in eleganza!

Perciò LEI NOSTRA SIGNORA DELLA MONTAGNA elargiva commossa quelle lacrime affezionate!

Ed io in questa esplosione di GRAZIA vedevo quell’angelo roco sbadigliare attonito istanti imperdibili di allegrezza senza ritorno...campana di vetro si apriva all’orizzonte ignoto in quel suono sbarazzino che si inchinava nell’inatteso giubileo di fresche risate in astinenza... di un amore caldo e sincero ...mentre LEI MUSA DELLA SETTIMA ARTE splendidamente discreta e ingenuamente compita indossava manto di stelle e foulard di rose gialle...abbellendosi in quei fulgidi lampi di respiri di bosco che odoravano di ETERNITA’ più volte evocata!

Orsù oh Anima bella discendi le scale della menzogna e varca felice e contenta quella parete di ovattata omertà per poi finalmente ricongiungerti con assordante semplicità alla parte più nobile di tua generosa bontà in quel genuino valzer negato di verità cercata e bramata ad ogni costo!

Meravigliosa Anima di candore adorna risvegliati e trasuda luce originaria di antico innamoramento di fertile compiutezza...

Ed io in brivido di momenti sognati scorgevo quei due giovani ribelli  di celeste fattezza giungere commossi a TE  in sguardo adorante di sensazione senza freni...

Figli di due Americhe così vicine e lontane...superbi dentro nella certezza di aver rappresentato a pieno titolo per gesta estreme imprescindibili fautori di una libertà assoluta si carica di meraviglia da interpretare...

Due piccoli mondi di utopie senza gioia che invano avevano ceduto senza se e senza ma a quelle quattro lusinghe di una fasulla chimera senza volto...

Angeli e demoni ....paradiso ed inferno... avevano dunque boicottato la loro vanesia giovinezza scaraventandola con grande veemenza contro la volgarità di vizi poco edificanti che li avevano avvolti senza preavviso –come dei folli qualunque in ingombrante camicia di forza- in quella stupidità cronica senza ritorno!

Guardali adesso- oh candido fiore troppo presto reciso da quel folle giardiniere ubriaco- come sono belli e sereni ...per la prima volta si sentono davvero in armonia con sé stessi!

E tu << signora del sorriso che conquistava>> ...madre nobile di cuore...donna fiera e nonna amorevolmente accattivante ti commuovevi alla stessa stregua di quella bimba che vedeva per la prima volta cadere quella silenziosa neve  in un Natale di velluto rosso...

Non temere nostro sempre caro rimpianto proprio loro giovani e ribelli son qui in questo attimo di eterna contrizione per donarti quella gioia suprema che ti spetta per nobiltà di spirito...quella gioia suprema di mistico viaggio in preludio di Stella Madre che presto...molto presto...e di ciò ne sono certo...condurrà tuo incantevole sguardo di Fata a SACRE NOZZE con BONTA’ CELESTE!

Non piangere dunque oh ANIMO rigoglioso e godi in placido silenzio la di te immagine che sfuma con dolcezza nell’assurdo MISTERO di quel POEMA tutto da scrivere e da decifrare!

Stranezze di magie indolori di un mago assai distratto ...nella nebbia concubina di una attrazione irripetibile ...nascoste nell’oblio di mezze ostilità due anime in nero...si perdevano dunque in quel lacrimar di spiacevol rimembrar... malinconica esistenza sognava ad occhi aperti nuovi traguardi, futuri orizzonti, sputando veleno all’oscurità perversa...nel mentre cuore di donna in borghese respiro ...essendosi nuovamente vista negata...tradiva quell’effimero tormento di ossessione velata!

Paradossalmente sposa ingannava utopia ignara, sbeffeggiando  fantasia uggiosa paurosamente celata...e volteggiando civettuola in istrionici voli pindarici!

Il nulla meschino profetizzava quei sudici e paludosi pensieri ...eretico erotismo rapiva ancestrale tramonto dei sensi...e MADAME afflitta ascoltava invidiosa risuonare nel vento la fragile canzone della Virna trionfale... appassionata melodia che si infrangeva nella disillusione di un mondo che non c’era più! Lei piacente scintilla di un Flaubert ispirato intonava con tono mesto un inno che rompeva in due quel cuore impaurito di una intera generazione  allo sbando...le cui note applaudivano involontariamente quel passato così maledettamente lontano...






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