Un thriller politicamente scorretto. “Doppia verità” di Michael Connelly
Questo nuovo capolavoro letterario di Michael Connelly dal titolo accattivante Doppia verità (Piemme, traduzione di A. Colitto) non è altro che una spettacolare corsa contro il tempo per incastrare un pericoloso killer, che risorge come un fantasma dopo trent’anni e che per vari cavilli legali forse è destinato a uscire dal carcere e a riprendere la sua truculenta attività criminale.
Protagonista principe di questo avvincente romanzo giallo è il personaggio simbolo creato dall’assai prolifica penna dello stesso autore, ossia l’intramontabile detective Harry Bosch, l’alter ego dello scrittore statunitense, colui che l’ha reso celebre nel panorama della letteratura poliziesca.
Dopo anni di grandi successi personali e di brillante militanza all’interno del dipartimento di polizia di Los Angeles, dove ha giocato un ruolo di prestigio e decisivo, il detective Bosch decide di voltare pagina e di dare così uno scossone alla propria esistenza, trasferendosi nella città di San Francisco.
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Qui nel nuovo commissariato il detective Bosch comincia a lavorare sui cosiddetti “Casi freddi” o per gli addetti al lavoro cold case, cioè su tutti quei casi datati la cui soluzione non è stata ancora dipanata, ma ciò nonostante non vengono insabbiati, ma tenuti artificialmente in vita. Si tratta quindi di fare un salto nel passato, ributtandosi in atmosfere a volte feroci e cruente, compiendo in questo modo una specie di lavoro certosino nell’archivio e nella memoria storica della polizia. Certamente per il nostro eroe questo nuovo impiego non è emozionante quanto il precedente, perché manca di mordente, adrenalina e soprattutto di avventura.
Ma a Harry Bosch tutto non ciò non dispiace. Anzi una vita tranquilla è il modo più opportuno per metabolizzare a pieno la dolorosa separazione dai colleghi che per lui non è stata affatto indolore, in quanto aveva vissuto con loro quasi fossero stati una vera e propria famiglia.
Ma la tranquillità tanto agognata dal poliziotto sembra non durare a lungo, infatti va a farsi benedire nel momento in cui due farmacisti di San Francisco vengono uccisi e lui ne viene coinvolto dai suoi nuovi superiori.
Dunque un caso caldo da risolvere, anzi bollente.
E la situazione è talmente ingarbugliata e frenetica che richiede la sua più totale abnegazione, lui non può di certo dare forfait. È costretto quindi, nolente o volente, a dover collaborare con la collega Bella Lourdes.
Ma il destino infame, quasi in un gioco a incastro, si accanisce contro di lui e si trova suo malgrado a riaprire un caso che pensava fosse morto e sepolto: Preston Borders, un assassino di razza e violentatore seriale, che ben trent’anni prima aveva incastrato e assicurato alla medesima giustizia, e, dopo regolare processo, era stato rinchiuso nel braccio della morte, stava inaspettatamente per uscire dal carcere. Questo perché, grazie a uno zelante avvocato abbastanza compiacente, erano state reperite nuove prove che decretavano l’innocenza dell’uomo.
A questo punto al nostro Harry Bosch non resta che difendersi dall’infamante accusa di aver anni prima inquinato le prove del caso in questione e gli restano solo nove giorni per far fronte una volta per tutte alle insidiose insinuazioni, che lo rendono “brutto e sporco” dinnanzi agli occhi altrui. Sua ragione di vita diventa perciò in questo frangente quella di non far uscire dalle patrie galere il demoniaco Preston Borders.
Un libro politicamente scorretto, un thriller capolavoro capace di catturare e sedurre un numero davvero impressionante di lettori voraci che vedono nell’intera economia del racconto una pura esplosione di adrenalina che di sicuro prende dalla prima all’ultima pagina.
Un libro davvero appassionato e appassionante che ha l’innata capacità di trascinare con forza il lettore in una dimensione misteriosa in cui il delitto diventa una sorta di medicina benefica per lo stesso detective Bosch. Insomma il noir acquista un ruolo davvero importante per la rinascita spirituale ed emotiva del protagonista.
Da leggere e gustare tutto d’un fiato, Un regalo azzeccato per la Pasqua o per qualsiasi altro tipo di ricorrenza.
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Con i milioni di libri venduti in tutto il mondo e tradotto in ben trentacinque lingue, l’autore Michael Connelly, nato nel 1956, è tra i principali scrittori americani contemporanei.
Il personaggio simbolo del detective Harry Bosch è apparso per la prima volta nell’anno 1992 all’interno del romanzo La memoria del topo.
Nel libro L’ultimo giro della notte pubblicato nel2018, Connelly ha presentato ai suoi numerosi e alquanto affezionati fan la figura di un nuovissimo e coinvolgente personaggio, un detective declinato al femminile, la poliziotta Renée Ballard.
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