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Giorgio Pasotti

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Giorgio Pasotti nel 2012

Giorgio Pasotti (Bergamo22 giugno 1973) è un attore e regista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giorgio Pasotti durante le riprese della fiction Lea e i bambini degli altri in Piazza del Municipio a Ferrara il 9 giugno 2021.[1]

Appassionato di Wushu, nel 1987 ne approfondisce la conoscenza visitando la Cina una prima volta. Nel 1992 vi fa ritorno, risiedendovi per due anni. Qui è protagonista di due film: Treasure Hunt, in cui è un giovane americano che diventa un monaco del tempio di Shaolin e The Drunken Master III.

Nel 1998 appare sugli schermi con i film italiani I piccoli maestri, tratto dal romanzo sulla Resistenza di Luigi Meneghello, ed Ecco fattoopera prima di Gabriele Muccino, con Barbora Bobuľová. Approda poi in televisione, dove conduce il programma Cinematic su MTV Italia. Nel 2000 debutta anche in teatro, come protagonista insieme a Stefania Rocca, con Le poligraphe di Robert Lepage. Lavora inoltre per spot e videoclip. La popolarità arriva infine con la serie televisiva Distretto di Polizia nella quale interpreta il ruolo dell'ispettore Paolo Libero. Nel 2006 è protagonista insieme a Neri Marcorè nella miniserie E poi c'è Filippo. Ha partecipato alla realizzazione del video della canzone Io che amo solo te di Fiorella Mannoia nel 2008. Nel 2009 torna sul piccolo schermo con tre fiction televisiveDue mamme di troppo, regia di Antonello GrimaldiLa scelta di Laura e David Copperfield. Nel 2010 torna nelle sale con Baciami Ancora, seguito de L'ultimo bacio, regia di Gabriele Muccino. Nel 2012 interpreta Giuseppe Garibaldi nella miniserie Anita Garibaldi andata in onda su Rai 1. Nel 2013 interpreta Stefano nel film Premio Oscar La grande bellezza, con la regia di Paolo Sorrentino. È anche protagonista della pellicola Diario di un maniaco per bene. Nel 2014 è tra i protagonisti di Sapore di te, regia di Carlo Vanzina. Sempre per Vanzina interpreta in Un matrimonio da favola, dove è un omosessuale che cerca di nascondere la propria sessualità agli amici. Inoltre il regista esordiente Francesco Prisco lo vuole nel suo film Nottetempo. In Mio papà, film diretto da Giulio Base che affronta il tema delle cosiddette "famiglie allargate", Pasotti è protagonista e, per la prima volta, figura tra gli autori del soggetto. Sul piccolo schermo invece interpreta Lino Zani, il maestro di sci di Papa Giovanni Paolo II, in Non avere paura - Un'amicizia con Papa Wojtyla, e un carabiniere che lotta contro i tedeschi durante la seconda guerra mondiale in A testa alta - I martiri di Fiesole. Dal settembre 2017 viene scelto, insieme a Nicole Grimaudo, come testimonial del Mulino Bianco Barilla, in sostituzione dell'attore Antonio Banderas.

Nel novembre del 2020 viene scelto come nuovo direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo.[2]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ha avuto una relazione sentimentale con la cantante Elisa, conosciuta sul set del video di Luce (tramonti a nord est). È poi stato legato a Nicoletta Romanoff, relazione dalla quale il 19 gennaio 2010 è nata una bambina di nome Maria.

Ha avuto una relazione con Giulia Michelini tra il 2008 e il 2009.

Dal 2017 è fidanzato con l'attrice e modella Claudia Tosoni conosciuta durante lo spettacolo "Sogno d'una notte di mezza estate" per la regia di Massimiliano Bruno [1] .

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

  • Io, Arlecchino, co-regia con Matteo Bini (2015)
  • Abbi fede (2020)

Teatrografia[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vitae, di Davide Cavuti interprete del testo Avevo un lavoro (2016)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anna Valle e Giorgio Pasotti a Ferrara: si gira la fiction sull'infermiera Lea, su ilrestodelcarlino.itURL consultato il 14 giugno 2021.
  2. ^ Redazione, Giorgio Pasotti direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo, su Teatro e Critica, 17 novembre 2020. URL consultato il 5 dicembre 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49014510 · ISNI (EN0000 0000 7890 4713 · SBN IT\ICCU\UBOV\593824 · LCCN (ENno2007105607 · GND (DE141018135 · BNF (FRcb16531989s (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2007105607

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