L'ULTIMO CAVALIERE SENZA MACCHIA

Recensione di L’ultimo Cavaliere senza macchia di Löwe Von Adler Recensione di L’ultimo Cavaliere senza macchia di Löwe Von AdlerL'ultimo Cavaliere senza macchia Autore: Löwe Von Adler Pubblicato da Edizioni del Poggio - 2019 Pagine: 238 - Genere: Narrativa Contemporanea Formato disponibile: Brossura ISBN: 9788897409403 📗 Acquista scontato su ibs.it 📙 Amazon (spedizione gratuita) 🎬 La video recensione su Youtube “Una prosa intensa, un lungo dialogo attraverso immagini e visioni fantastiche. Un percorso attraverso l'inconscio dove l'essere umano perde ogni virtù, il nesso logico del mondo viene disgregato, in una discesa verso il buio, verso il non senso. Riuscirà questo burattino inanimato a cambiare la sua sorte, a sfuggire ad un destino crudele e risplendere come L'ultimo Cavaliere senza macchia? ” Valutazione del recensore three-stars L’ultimo Cavaliere senza macchia di Löwe Von Adler è un libro edito da Edizioni del Poggio casa editrice artigiana, un editore che si occupa di valorizzare autori italiani e stranieri e diffondere la cultura in genere. Questo libro rappresenta un viaggio mistico attraverso la narrativa epica che si scontra rudemente con l’essere umano disarmato ed imperfetto di oggi, c’è un po’ di Samuel Beckett tra le pagine, con citazioni che ricordano Aspettando Godot uno dei capolavori dello scrittore e drammaturgo irlandese. Sembra quasi di leggere un antico poema in chiave moderna, dove gli elementi evidenziati ci riportano con i piedi ben saldi in quest’epoca in declino. Quest’opera strizza l’occhio anche al grande Jorge Luis Borges, non si può negare il “realismo magico” di questa storia capace di unire la filosofia al genere fantastico. L’argomento che viene messo in risalto nel testo non è altro che una grande riflessione molto intensa, oserei definirla quasi schizofrenica, un dialogo pazzesco con la propria anima, Löwe Von Adler ha creato un percorso su tre livelli distribuito in tre capitoli, il primo capitolo parla di “distruzione”, c’è un’accanimento verso tutto e tutti, qualsiasi cosa attraversa la mente dell’autore viene tremendamente demolita, pugnalata, scuoiata e lasciata appesa a scolare come agnello sacrificale. In effetti ogni percorso spesso ha bisogno di un sacrificio, un’iniziazione che si compone tra le prime righe, nella mente ignara del lettore. […]Una strana bestia nella distruzione massima di questo caos esplosivo che si fa via via più convulso e tortuoso! Una strana bestia che si crede suo malgrado umana… un cecchino impazzito che scarica le sue mille cartucce di infedeltà contro quel nefasto desiderio di esistere a tutti i costi! Un fantasma reietto… un fantasma senza volto, bastardo dentro e bastardo fuori, oltre ad ogni schema mentale inimmaginabile… che vaga grasso e claudicante nell’ignoranza più oscura della sua vacua presunzione! Una stella zoppa… spezzata sul più bello… che precipita a malincuore nelle sue più inutili e stupide illusioni senza ritorno[…] Il secondo capitolo s’introduce con l’arrivo della Signora della montagna, una sorta di madre terra che discende attraverso il mondo con la sua melodia, con dei canti che sembrano arginare la distruzione che abbiamo assaporato nel precedente passaggio. Una sorta di pellegrinaggio curativo che rompe ogni silenzio, un’inno di gloria che disinfetta le ferite del mondo. In questo capitolo sembrano ritornare vivi e lucenti sentimenti nostalgici, amori sconfitti che reclamano verità nascoste, gli elementi naturali si risvegliano forse proprio attraverso le melodie, emergono in tutta la loro potenza, come la Regina delle nevi o il Ghiaccio che diventa bollente. “…proprio TU impaurita ed affranta nell’animo sanguinante, avevi gettato nel tormento del tuo io negato la chiave d’avorio che Ti avrebbe sicuramente consentito di rifugiarti ancora una volta nella malinconica Passione; essenza solenne di quel TUO mecenate innamorato…” Nel terzo e ultimo capitolo assistiamo alla nascita dell’eroe per eccellenza, il giovane amante tradito dalla passione, con una paura d’amare che sembra un eco di mille voci che non si può evitare, è un grido stridulo di ritorno, in grado di comporre la cupa prova da superare per arrivare al premio superiore, al divino. La ricerca del “Nesso logico” perduto durante questo cammino sacrilego che attraversa ogni confine della realtà, taglia in due come una lama affilata ogni teologia, nella ricerca disperata di riaffermare l’uomo al centro del pianeta, per trasformare quel burattino inanimato in un uomo degno di lode, un perfetto cavaliere senza paure e senza macchia. […]Attorno a te oh impavido cavaliere senza macchia, il CAOS… IL MONDO AVEVA DUNQUE PERSO IL SUO NESSO LOGICO! Ma che sorpresa nel cuore di quel piccolo cucciolo d’uomo, che in piedi su quella vecchia sedia sgangherata (oh se potesse parlare chissà quante cose avrebbe di certo da raccontare) sta sfregando la sua fragile manina vergine… solletica più volte quel vetro opaco che cela verità nascoste! […] Tutto questo richiede un grande sforzo, un sacrificio importante che ricorda quello del Gesù biblico, colui che diede la vita per salvare il mondo intero dal peccato adamico. Riuscirà questo eroe, questo cavaliere senza macchia a compiere il gesto della salvezza eterna? Non vi resta che addentrarvi tra le pagine di questo libro per scoprirlo personalmente. Approfondimento Questa grande storia non è semplice da comprendere, forse bisogna leggerla più volte per apprezzarne affondo i contenuti, per farci trasportare completamente dalla voce narrante dell’autore, la sua sembra una prosa affamata, un’esplosione atomica di culture che s’intrecciano. Vengono citati elementi lontani anni luce tra loro, per fare un esempio troviamo Freia che è una divinità della mitologia norrena, e qualche pagina più avanti troviamo Pegaso e Morfeo un’altra divinità ma di una cultura mitologica differente, quella Greca. Nel mezzo si riscoprono riferimenti legati agli angeli e al Dio cristiano. Löwe Von Adler in questo libro ha attraversato ogni dimensione, ha sgretolato il “nesso logico” e il “nesso letterario” per creare una sorta di canto sacrilego, ha attinto dalla letteratura, dalla storia, dalle favole, dall’antico e dal moderno per creare uno scenario surreale e fantasmagorico. Uno scenario dell’impossibile che solo una mente artistica potrebbe concepire. Ho apprezzato di questo libro la libertà dai preconcetti, sembra quasi di percepire che lo scrittore si sia liberato senza pudore di ogni forma letteraria, di ogni legge e regola restrittiva. Si sente tra le righe la roboante marcia della scrittura creativa che avanza inesorabile, come il tuono prorompente di centinaia di cavalli marcianti tra le polveri rossastre del nostro tempo. 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