Poesie sulla Morte: le 25 più belle e toccanti ULTIMO AGGIORNAMENTO: 7 NOVEMBRE 2022DI: FRASI MANIA Poesie sulla Morte Per quanto possiamo sforzarci ad esorcizzarla, la morte è una cosa che ci riguarda tutti e che governa inesorabilmente il nostro destino come quello di tutti gli esseri viventi. Oltre alla paura di morire, essa ci dà sofferenza portandoci via le persone care. Molti poeti le hanno dedicato le loro opere migliori descrivendone tutta la forza e la malinconia. Ecco quindi le più belle poesie sulla morte che ci faranno sentire dentro tutto il vuoto, l’impotenza e la tristezza che una scomparsa reca con sé. Scoprile subito! Poesie sulla morte Argomenti:CondoglianzeMorte Leggi anche: 125 Frasi di Condoglianze Semplici e Informali (con immagini) Frasi di Ringraziamento per un Lutto: le 35 più belle e toccanti Frasi sulla Morte: le 50 più belle (in inglese e italiano) 15 Poesie per il Matrimonio da dedicare agli Sposi 15 Poesie Partigiane per il 25 Aprile, ma non solo La morte non è una luce che si spegne (Rabindranath Tagore) La morte non è una luce che si spegne. È mettere fuori la lampada perché è arrivata l’alba. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (Cesare Pavese) Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti. Se durassimo in eterno (Bertolt Brecht) Se durassimo in eterno tutto cambierebbe, dato che siamo mortali molto rimane come prima. La tartaruga (Trilussa) Mentre una notte se n’annava a spasso, la vecchia tartaruga fece er passo più lungo de la gamba e cascò giù cò la casa vortata sottoinsù. Un rospo je strillò: “Scema che sei! Queste sò scappatelle che costeno la pelle…” “lo sò” rispose lei “ma prima de morì, vedo le stelle”. Non restare a piangere sulla mia tomba (Canto Navajo) Non restare a piangere sulla mia tomba, non sono lì, non dormo. Sono mille venti che soffiano, sono la scintilla diamante sulla neve, sono la luce del sole sul grano maturo. Sono la pioggerellina d’autunno quando ti svegli nella quiete del mattino… Sono le stelle che brillano la notte. Non restare a piangere sulla mia tomba, non sono lì, non dormo. La morte non è niente (Henry Scott Holland) La morte non è niente. Non conta. Io me ne sono solo andato nella stanza accanto. Non è successo nulla. Tutto resta esattamente come era. Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme è immutata, intatta. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il vecchio nome familiare. Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, Non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Sorridi, pensa a me e prega per me. Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima. Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto. È la stessa di prima, C’è una continuità che non si spezza. Cos’è questa morte se non un incidente insignificante? Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Va tutto bene; nulla è perduto. Un breve istante e tutto sarà come prima. E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo! A se stesso (Giacomo Leopardi) Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo, Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non val cosa nessuna I moti tuoi, nè di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. T’acqueta omai. Dispera L’ultima volta. Al gener nostro il fato Non donò che il morire. Omai disprezza Te, la natura, il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera, E l’infinita vanità del tutto. Cancellata (Alfonsina Storni) Il giorno in cui morirò, la notizia seguirà le solite procedure, da un ufficio all’altro con precisione dentro ogni registro verrò cercata. E là molto lontano, in un paesino che sta dormendo al sole su in montagna, sopra il mio nome, in un vecchio registro, mano che ignoro traccerà una riga. La morte è la curva della strada (Fernando Pessoa) La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto. La terra è fatta di cielo. Non ha nido la menzogna. Mai nessuno s’è smarrito. Tutto è verità e passaggio.

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