NELLA SALA L’ORCHESTRA

 

 

NELLA SALA L’ORCHESTRA DIRETTA DAL MAESTR0 GIGIO SBROIA SUONAVA SCHUBERT , MENTRE UN VECCHIETTO – MODERATAMENTE ARZILLO-  ANCORA GRAZIATO DALLA SUA AMICA BLU , RACCONTAVA GALVANIZZATO LA SUA ULTIMA SCORRIBANDA CON LA COLF DI TURNO , SPERANDO CHE QUEL ROMPIBALLE CHE NON VEDEVA DA TRENT’ANNI SCHIATTASSE DALL’INVIDIA … E SE QUEL BALDO GIOVANE DALLA CHIOMA BIANCA FACEVA LO SPLENDIDO; UN IMPRENDITORE DI SALUMI METTEVA A BELL’APPOSTA UNA SOSTANZIOSA MAZZETTA NELLA TASCA DELL’ULTIMO POLITICO ANCORA A PIEDE LIBERO! SEMPRE SE ESISTEVA MATERIALMENTE UN UMILE SERVITORE DELLA PATRIA CHE NON AVESSE LE MANI IMMERSE NEL FAMIGERATO VASO DI MARMELLATA!

MA LA DIVA ERA LEI L’AGOSTINA LO PIMPA BELLA E RAGGIANTE NEL SUO ABITO NERO … AVANZAVA CON PASSO CELERE, SICURA DI SE’ … FINALMENTE ORGOGLIOSA DEL SUO ESSERE DONNA!

SI SENTIVA COME DIDONE, FENICIA POESIA, AL SUBDOLO COSPETTO DELL’INTRIGANTE AMATO, GENTILMENTE MANDATO A RAMENGO SUL ROGO DEL SUICIDIO.

TUTTI QUEI GRASSI E PASCIUTI ANIMALI DA SALOTTO, CON LE CHIAPPE STRETTE PER ATTEGGIARSI E LA PUZZA SOTTO IL NASO, ORA PER L’AGOSTINA ERANO SEMPLICEMENTE SANA E GENUINA CACCA DA CALPESTARE; PERCHE’ LEI NON ERA PIU’ LA SPROOVVEDUTA TERROONCELLA, SPONSOR DELLA SOPRESSATA E DEL PEPERONCINO, VENUTA DAL FAR WEST CON LA VALIGIA DI CARTONE.

E COSA PIU’ IMPORTANTE AVEVA DETTO DEFINITIVAMENTE NO A QUEL SUO RUOLO DI   GEISHA – CROCEROSSINA; AVEVA SEGUITO IL CONSIGLIO DELLA GIGLIOLA NAZIONALE CHE PER ANNI L’AVEVA MENATA A MEZZO MONDO CON L’ANNOSA QUESTIONE DELL’AMORE ANAGRAFICO. LA SUA CLESSIDRA AVEVA DETTO STOP! DEL RESTO LA LO PIMPA – DONNA DI BUON CUORE- NE AVEVA RESI FELICI E CONTENTI A JOSE, SENZA NEMMENO RICEVERE IN CAMBIO L’OMBRA DELL’AMBROGINO D’ORO PER MERITI DI SERVIZIO; DEL RESTO SUL SUO CAMPO DI BATTAGLIA LA POVERACCIA AVEVA SEMPRE DOVUTO SALTARE LA CAVALLINA AL RITMO DELL’AIUOLA DEL BUON GRIGNANI PRIMA VERSIONE!

I CUMENDA E QUEL RICCO PARTERRE DEI “ GHE PENSI MI” ERANO RIMASTI  VERAMENTE  ESTEREFATTI DALLA TENACIA DI QUELLA CALABRISELLA CHE DAL SUO ESTRO UN TEMPO COSI’  NAIF E COSI’ CREATIVO AVEVA SAPUTO REINVENTARSI E TRASFORMARSI IN UNA SORTA DI PRIMA DONNA DI GRAN CLASSE.

ED ORA L’AGOSTINA LO PIMPA CAMMINAVA FIERA ED ORGOGLIOSA DI SE’ PER TUTTA LA SALA DELLE FESTE DI VILLA PANIZZA E SI SENTIVA ELETTRIZZATA COME LA SIGNORINA ROTTERMEIER NEI CORRIDOI DI CASA SESEMANN! C’ERANO PERFINO TANTI SEBASTIANO E TINETTE CHE NON LE FACEVANO  MAI MANCARE CHAMPAGNE E TARTINE CON POLPA DI GRANCHIO!

SI SENTIVA COME IL SUO IDOLO “ IL GIANNI “CHE DI CERTO NON ANDAVA PIU’ A CENTO ALL’ORA, MA CHE PER LEI AVEVA SEMPRE FASCINO DA VENDERE E QUINDI NELLA SUA TESTA RISUONAVA COME UN INNO “ MI VEDRAI TORNARE” … ERA PER LORO, DEDICATA A TUTTI QUEGLI INFAMI CHE L’AVEVANO ADITATA,  SCREDITATA, TRADITA … SEDOTTA E ABBANDONATA E CHE SPERAVANO CHE LEI ANDASSE FORA DAI BAL!

ORAMAI MISS LO PIMPA AVEVA UCCISO SENZA PIETA’ LA SUA VECCHIA COSCIENZA E AVEVA STRETTO IN SILENZIO QUELLA STRANA COMPLICITA’ CON L ‘ULTIMO BELZEBU’ DI TURNO AFFINCHE’ IL SUO VECCHIO IO SGANGHERATO NON FACESSE PIU’ RITORNO SUL PALCOSCENICO DELLA VITA.

MANCAVANO POCHI METRI AL SUO GIAMPY; MA ALL’IMPROVVISO GRANDE SORPRESA PER L’AGOSTINA …  IL SUO SANGUE GELO’ E IL SU CUORE PER UN ISTANTE LUNGO UNA VITA SMISE DI BATTERE :  IL SUO GRANDE AMORE LASCIAVA QUELLA SALA DELLE GRANDI OCCASIONI E NON VOLTANDOSI IN DIETRO, CON

LE LACRIME AGLI OCCHI, ABBAND0NAVA QUEL PALCOSCENICO, MALEDICENDO LA SUA STESSA VITA.

L’AGOSTINA PER  LA PRIMA VOLTA NELLA SUA VITA ERA RIMASTA SENZA PAROLE E DENTRO QUEL SUO ANIMO FERITO, TORTURANDOSI, CONTINUAVA A DOMANDARSI COSA MAI AVESSE POTUTO FARE PER INDURRE AD UNA FUGA STRATEGICA IL SUO GIOCATTOLINO.

E INTANTO –IRONIA DELLA SORTE – NEL MEGA SALONE DELLE FESTE DI VILLA PANIZZA, LA  MADRE DEL TRADITORE SBRONZA DI CHAMPAGNE E TRONFIA DI GODIMENTO, DOPO AVER SEDOTTO IL MAESTRO SBROIA, IMPOSSESSATOSI DEL MICROFONO, INTONO’ IN SEGNO DI VITTORIA E DI SFREGIO LA CANZONE TORMENTO “SE MI LASCI NON VALE” … INTERVALLANDO IL TUTTO CON LE HIT PIU’ BRITISH DI UN MASINI INALBERATO.

COSI’ LA LO PIMPA OLTRE A PRENDERSI DELLA BELLA STRONZA SI VIDE ANCHE MANDATA NELL’ INFLAZIONATO REGNO DEL VAFFA!

POVERA TINA – LA DEFICIENTE DI TURNO- AVEVA FATTO DI TUTTO PER TRASFORMARSI IN UNA PERFETTA MILANESA CHICHETTOSA E PARAVENTO; AVEVA RINUNCIATO AL SUO STATUS DI CALABRISELLA , AVEVA PERFINO PRESO LEZIONI DI BON TON E DI DIZIONE.

E QUEL PORCO DEL GIAMPY L’AVEVA SEDOTTA ED ABBANDNATA, SENZA UNA SPIEGAZIONE FUGGENDO COME UN VIGLIACCO IN UNA FREDDA  NOTTE DI DICEMBRE.